Per quanto riguarda le operazioni di inventariazione del Fondo Albani sono stati seguiti gli standard di riferimento comunemente noti: ISAD(G) General International Standard Archival Description e ISAAR(CPF) International Standard Archival Authority Record for Corporate Bodies, Persons ad Families.
L'analisi dell'archivio non si limita all'individuazione ed ordinamento delle unità archivistiche ma, con l'intento di offrire un migliore strumento di ricerca e consultazione, si sofferma su ciascun documento contenuto. Ogni elemento dell'inventario è descritto nei suoi elementi essenziali:
La descrizione dei singoli documenti prevede anche la loro collocazione all'interno della struttura inventariale del fondo. L'inventario viene rielaborato e riorganizzato continuamente a seconda della tipologia della documentazione che, di volta in volta, è analizzata. Va specificato, infatti, che il lavoro di inventariazione e riproduzione digitale del fondo Albani è solo all'inizio e procede con l'analisi di piccole sezioni. Pertanto, in questa fase, si ritiene utile informare che l'ordinamento proposto in questo momento è relativo solo a quanto analizzato fino ad ora e che, nel proseguimento potrebbe, probabilmente ma non necessariamente, essere completamente rivisto.
La riproduzione digitale viene eseguita presso locali della Biblioteca Oliveriana opportunamente attrezzati e separati dalle aree di accesso al pubblico. Le operazioni si svolgono nel rispetto dell'integrità degli originali e secondo le disposizioni internazionali.
Ciascuna pagina dei documenti (comprese le pagine bianche, le cartelle di condizionamento, ecc.), viene scansionata ad alta risoluzione ed in formato TIFF. In seguito le immagini vengono rielaborate in formato PNG in due diverse versioni: 300 dpi per la consultazione in sede, e 100 dpi per la divulgazione web.
Due copie delle immagini ad alta risoluzione in formato TIFF vengono conservate come master in DVD presso i locali della Biblioteca Oliveriana e su disco presso l'Amministrazione Provinciale di Pesato e Urbino.
Per la realizzazione della collezione digitale è stato scelto il software Greenstone che, oltre a fornire lo strumento per la pubblicazione web dell'archivio, permette anche l'inserimento e la gestione dei dati e dei metadati. Greenstone, applicativo Open Source sviluppato e distribuito dall’Università di Waikato in Nuova Zelanda in collaborazione con l’UNESCO, è riconosciuto anche dall'Open Archive Iniziative ed è ampiamente utilizzato in numerosi e diversificati progetti di digitalizzazione.
Greenstone è una suite di applicativi Open Source pensata appositamente per costruire e distribuire collezioni digitali, sviluppata e distribuita dall’Università di Waikato in Nuova Zelanda in collaborazione con l’UNESCO. Questo software, in linea con i principi dell’Open Archive Iniziative