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pubblicata da 12 anni
, il 13 giugno 2012 (mercoledì) alle 15:43

La prosecuzione dei lavori grazie al contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Firmata una convenzione con la Soprintendenza Archivistica delle Marche

Lettera del re di Francia Luigi XIV ad Annibale Albani (16 novembre 1705)

Martedì 5 giugno, presso la direzione della Biblioteca e Musei Oliveriani, sono stati consegnati alla ditta Hyperborea di Pisa i lavori di digitalizzazione di un’altra quota importante dei documenti della famiglia Albani e in particolare di Papa Clemente XI, nato Giovanni Francesco Albani (1649 – 1721). Erano presenti alla firma della convenzione riguardante l’importante intervento Mauro Tosti Croce, soprintendente archivistico per le Marche, Riccardo Paolo Uguccioni, presidente dell’Ente Olivieri, Marcello Di Bella, direttore della biblioteca e musei oliveriani, Brunella Paolini, responsabile della inventariazione e della digitalizzazione delle carte Albani, Cecilia Poggetti della ditta Hyperborea.
“Il fondo – come ha scritto Antonio Brancati - risulta di straordinario interesse non solo dal punto di vista più strettamente storico-politico, ma anche socio-economico, sia perchè comprende l'archivio privato di papa Clemente XI (1700-1721), al secolo Giovanni Francesco Albani, sia perchè estende la propria documentazione ai maggiori eventi succedutisi tra il XVI e il XVIII secolo grazie al diretto coinvolgimento di numerosi esponenti della famiglia Albani nell'ambito di uno dei più travagliati e non ancora ben noti periodi della storia italiana ed europea”.
Il progetto Archivio Albani si propone pertanto di permettere la libera consultazione, attraverso la riproduzione digitale integrale e un'adeguata inventariazione, l'importante patrimonio storico costituito dai numerosi documenti di proprietà della famiglia Albani e costituenti l'archivio privato di Papa Clemente XI Albani.
L'idea della realizzazione di una simile impresa è da attribuire completamente alla volontà di uno dei proprietari delle importanti carte, Clemente Castelbarco Albani, che in collaborazione con Antonio Brancati, direttore della Biblioteca e dei Musei Oliveriani fino al 2009, pensò al modo di rendere accessibile, e sono ormai passati più di dieci anni, il prezioso archivio.

Data l’enorme quantità di documenti, almeno 150.000 carte, hanno reso possibile l’impostazione e l’avvio del programma la felice collaborazione tra i proprietari, l’Ente Olivieri, la Provincia di Pesaro e Urbino, la Soprintendenza archivistica delle Marche, a cui si è aggiunto, nella fase iniziale, l’importante contributo di Alberto Berloni.
Il fondo comprende diverse tipologie documentarie: lettere confidenziali, augurali, ufficiali, cronache, suppliche, memoriali, documenti amministrativi, spartiti e trattati. Le notizie riportate riguardano l'origine della famiglia Albani e le sue relazioni con i più importanti avvenimenti storici accaduti tra XVI e il XVIII secolo, la storia dell’antico ducato di Urbino e della sua devoluzione allo Stato Pontificio e i rapporti del pontefice con tutto il mondo cattolico. Di particolare rilevanza sono anche i suoi quaderni di appunti, i volumi di esercizi scolastici e i metodi di istruzione.
Attualmente si possono consultare on line, a partire dal sito della Biblioteca Oliveriana (www.oliveriana.pu.it) circa 30.000 documenti, per un totale di 100.000 immagini, consultabili attraverso diverse chiavi di accesso; occorre aggiungere che questo archivio digitale è già servito per numerosi studi e pubblicazioni.
Ora, grazie al finanziamento di 50.000 euro, provenienti dal gioco del Lotto, Ministero per i beni e le attività culturali, si procederà alla digitalizzazione e indicizzazione di altrettante immagini e un successivo contributo, di altri 90.000 euro, consentirà di concludere questa monumentale impresa.